Giorno #93: Liberando il Baborca.

Ieri abbiamo camminato da Foroglio a San Carlo e su fino al rifugio Poncione di Braga, oltre 2000 metri sopra il livello del mare; oggi siamo invece scesi di quota e abbiamo raggiunto Valle di Peccia nel primo pomeriggio. Abbiamo impiegato un bel po' di tempo a liberare il Baborca dalla neve, pare che ci sia stata una valanga, ma dopo un paio d'ore passate a scavare ce l'abbiamo fatta. Muoversi nel buio totale con solo una torcia e uno Zippo a rischiarare l'oscurità... Brr, non lo rifarei. Comunque l'abbiamo percorso e raggiunto infine Peccia, dove abbiamo trovato riparo in una casa affacciata sulla Maggia.
Inutile dire che siamo tutti stravolti dalla giornata, ma è una stanchezza positiva, dovuto a sforzi che ci avvicinano all'obiettivo, e non al timore di essere uccisi a ogni passo. Solo sul limitare del paese, dopo quattro giorni di vuoto totale, abbiamo visto degli zombie – pare proprio che il freddo e il gelo li immobilizzino, si vede che i muscoli e le giunture si intorpidiscono, o qualcosa del genere. In più, la neve impedisce loro di muoversi rapidamente come in città e oggi ne abbiamo persino visto uno immobilizzato dal busto in giù in un cumulo di neve, che agitava le braccia come un forsennato.
Un bersaglio facile facile.
Non abbiamo tuttavia sprecato pallottole o frecce con loro, perché più ci avviciniamo al San Gottardo e più è chiaro a tutti che dovremo usare ogni più piccola particella di energia per essere sicuri di uscirne fuori vivi e arrivare a Zurigo.

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