Giorno #89: Per non Perdere Noi Stessi.



Giornata senza scossoni. Scesi dal monte Salmone, ci siamo diretti a Maggia e abbiamo seguito il corso del fiume omonimo sul lato ovest. Aurigeno, Moghegno, Lodano... Abbiamo incontrato qualche zombie, ma erano sempre isolati e li abbiamo schivati senza troppe difficoltà. Sull'altro lato invece, soprattutto lungo la cantonale tra Coglio, Giumaglio e Someo, i morti viventi erano ben di più.
Abbiamo pranzato a Boschetto, su un terrazzamento di pietra a pochi metri da una cava. Nei paraggi abbiamo trovato anche un prefabbricato con dentro un paio di zombie vestiti da operai, ancora col caschetto giallo in testa. Viola ha aperto la porta e io e Bruno li abbiamo eliminati nel giro di pochi secondi, lama del coltello all'insù dritta sotto il mento e tutti giù per terra. Negli armadi abbiamo trovato una mezza dozzina di scatolame e due confezioni di toast ormai marcio. Abbiamo incamerato le prime e buttati le seconde. In una sacca c'era pure dell'esplosivo completo di micce, che va a fare il paio con quello consegnatomi da Massi, poco prima di morire.
Abbiamo proseguito lungo la val Rovana, sempre tenendoci distanti dai centri abitati – Linescio e dintorni. A Cerentino il paesaggio ha iniziato a riempirsi di neve e il cammino si è fatto più pericoloso, impedendoci di mantenere la tabella di marcia del mattino. Nel pomeriggio infatti, complice il caldo, il terreno si è fatto scivoloso, bagnato e pesante – pare proprio che sarà impossibile percorrere più di un paio di chilometri ogni ora, nei prossimi giorni.
Ci siamo fermati per la notte in una casa immersa nel bosco, a metà strada tra Cerentino e Bosco Gurin. Considerata la posizione isolata, Bruno ha detto che avremmo potuto rischiare di accendere il camino per scaldarci e per arrostire un po' di carne. Goffredo ha nicchiato, io e Viola ci siamo dati subito da fare facendo a pezzi un comodino per avere della legna asciutta.
È stata una bella serata. Mi mancava, quel senso di sicurezza che ti dà trascorrere del tempo con delle persone di cui ti fidi, forse addirittura degli... amici. A Zurigo troveremo una cura, ne sono certo.
Dobbiamo trovarla, per non perdere momenti come questi.

Per non perdere noi stessi.

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